Approfitto di questo dolce post di Roberto Cotroneo che se la prende con i lettori del suo blog, per fare due considerazioni sulla autorevolezza in rete. Le parole ingenue di Cotroneo mentre le leggevo mi facevano pensare che davvero il mondo sta cambiando sotto i nostri occhi e un sacco di gente nemmeno se ne accorge. Scrive il critico-scrittore-giornalista:
Beh adesso comincio a seccarmi veramente……Certo e’ vero, in questi ultimi due mesi ho scritto meno. Volete la risposta? Avevo meno tempo. E sono stato fuori. Succede che non si stia attaccati a internet dalla mattina da sera. Ma ogni due giorni, da fuori, mi facevo sei chilometri per arrivare a un internet caffe’ e leggere i vostri commenti. E se volete che proprio ve lo dica, mi facevo pure la fila.
Cotroneo si secca giustamente perche’ i suoi lettori pretendono troppo da lui. E ha certamente ragione. Chi lascia commenti in rete ha sempre dalla sua tempo e voglia per opporre argomenti, pretendere precisazioni, esprimere giudizi piu’ o meno ponderati. Questo nella migliore delle ipotesi: per il resto gli idioti sono equamente distribuiti anche online. E’ la regola, succede cosi’ sempre, lasciatevelo dire da uno che di commenti ne ha digeriti a migliaia in questi anni. Molti nemici molto onore, si diceva un tempo e magari per Cotroneo e’ una buona notizia. In ogni caso e’ il destino di molta comunicazione elettronica, quello di perdersi in vicoli bui e malfrequentati. La ragione per cui alcuni sostengono sia meglio specie su pagine web ad alto traffico ridurre al minimo l’interazione.
E’ pur vero del resto che l’autorevolezza (o il talento o la capacita espressiva) se ne frega dell’interazione, se c’e’ spesso basta a se stessa. O almeno cosi’ in molti credono. Tuttavia fra i vari scherzi che succedono a chi sceglie di confrontarsi con gli altri, c’e’ spesso quello di rendere trasparenti piu’ o meno volontariamente parti di se’. E qui il povero Cotroneo, che fa sei chilometri per raggiungere i commenti dei suoi lettori in nome di quel patto di sangue che pensa derivare dalle sue capacita’, ci dice molte cose di se’ stesso e della sua formidabile autostima. Qualcuno ha stroncato il suo ultimo libro e a lui la notizia non e’ andata giu’:
Infine Gio mi regala una stroncatura di Presto con fuoco, che e’ nei suoi diritti certo, ma mi sembra decisamente affrettata. Io non so se e’ un libro di luoghi comuni. Pero’ so che di Presto con fuoco, Joachim Kaiser, il più grande critico d’Europa ha scritto che e’ un libro di culto per tutti gli amanti della musica. So che tutti i musicisti lo hanno trovato un libro quasi perfetto, e su quel libro mi hanno scritto bellissime lettere gente come Berio, Pollini e via dicendo. Inoltre e’ un libro che ha avuto un plauso unanime di tutta la stampa tedesca. Paesi dove la cultura musicale e’ ben altra cosa della nostra. E in Germania e’ pubblicato da un editore come Suhrkamp, che e’ una Einaudi elevata a potenza. Ma Gio mi liquida con un non ho capito niente di Chopin e Delacroix e George Sand, e ignora che ho passato una vita intera a leggere e suonare Chopin, che so distinguere in un disco di Chopin un solo cambio di diteggiatura rispetto al testo originale e che di George Sand non soltanto so tutto, ma so anche piu’ di molti altri, anche perche’ ho delle lettera autografe della figlia Solange che nessuno ha mai letto e che forse un giorno pubblicherò
Per conto mio si tratta di parole profondamente vere e illuminanti. Raccontono l’uomo cosi’ come davvero e’. Dicono: io sono un grande scrittore e voi siete ” qualcosa d’altro”. A questo punto esiste una unica strada da percorrere. Cotroneo chiuda i commenti al suo blog. E stia tranquillo: se e’ il piu’ grande di tutti come sembra ormai certo, qualcuno che continui a leggerlo lo trovera’ di certo.