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Giu

ANTEPRIMA

Contrappunti, su Punto Informatico di domani.

6 commenti a “”

  1. andrea dice:

    e che pretendete , la tecnologia gratis? accattoni che non siete altro!

    scherzi a parti ci sono rimasto male anch'io e mettermi a commentare la notizia mi sembra uno spreco di fiato.

    demoralizzato

  2. Antani dice:

    Massimo,

    tu stesso hai più volte fatto notare di che categoria siano i geiornalisti che in Italia scrivono di tecnologia. Ora, cosa ti aspettavi?

  3. Piero dice:

    Peccato! Ci speravo nel wi-fi. Mi chiedo se Gasparri, quando firma i decreti, li legge prima di firmarli.

  4. T1 dice:

    Ho letto il tuo articolo, Massimo, e sono perfettamente d'accordo con tutto cio' che scrivi. Ancora una volta si e' fatta una legge per far si che il monopolista delle telecomunicazioni abbia tutto il potere concentrato nelle proprie mani.

    Un paio di conseguenze di tutto cio': come al solito rimarremo tecnologicamente diversi anni indietro rispetto a paesi come gli stati uniti; il monopolista come al solito mettera' le briglie a questa meravigliosa tecnologia e ci centellinera' sprazzi di tecnologia a piccole dosi, cosi' da spillarci ogni volta sempre fino all'ultimo centesimo; ci saranno di sicuro le solite assurde limitazioni sulla banda, sia in ingresso che in uscita, o sull'ip (fastweb docet); i collegamenti agli hotspot saranno di sicuro a carissimo prezzo (roba del tipo 5 euro al giorno), e quindi tutti potranno permetterseli, tranne che i normali cittadini. Ma poi mi chiedo, come funzionera' con la copertura delle zone pubbliche? Il wifi, per suoi limiti strutturali, puo' garantire 3 canali di comunicazione alla massima velocita' senza che vi siano interferenze fra i vari apparecchi. Questo vuol dire che se si piazzano 3 operatori sulla stessa zona, non c'e' piu' spazio per un quarto operatore.

    E allora cosa succedera'? Vigera' la regola del "chi primo arriva meglio alloggia"?

    In effetti, cosi' pare. Mah.

    Io dal canto mio ho iniziato a giocherellare col wifi e sono finito a buttarci anima e sangue (oltre che tempo e – tanto – denaro). Quando gli amici mi chiedono perche' lo faccio, gli rispondo "per la passione e la liberta'". Perche' lessi da qualche parte in rete che la vera rete globale libera ci sarebbe stata davvero solo quando ognuno di noi avesse allungato un cavo dal proprio computer al computer del vicino. Quel giorno, col wifi, sembrava essere giunto.

    Poi e' arrivato Gasparri.

    Vabbe', mi viene da ridere.

    p.s. quando oggi eravamo seduti nel giardino del parco, e navigavamo comodamente all'ombra di un pino, persino il mio amico che non ne capisce un tubo di computer ha esclamato: "e' incredibile".

  5. Fabio Metitieri dice:

    Mi spiace fare sempre l'unico che non concorda con il coro dei buoni contro i cattivi, ma magari e' persino addirittura utile forse…. ;-)

    Ho due dubbi, in effetti.

    Il primo e' che iniziative come quella pisana possano passare malgrado il decreto. Perche' no?

    Il secondo e' che di iniziative "dal basso" di fornitura di accessi gratuiti (che, ripeto, rientrerebbero o no nel decreto, e come?) forse in Italia non ce ne siano poi molte… In tal caso il decreto (ammesso e non concesso che le vieti) non soffocherebbe che poca cosa, no?

    Questi dubbi a parte, mi pare comunque che cosi' si vada verso una complementarieta' di Wi Fi con Umts, altro nodo che e' sempre stato spinoso… e via con i device a piu' schede, con Wi fi in aeroporto, in biblioteca e negli autogrill, Umts in autostrada e Gprs sulle provinciali, in base alla disponibilita' delle reti e al loro prezzo (o accesso libero) per l'utente. O qualcosa di simile….

    E no, comunque non amo Gasparri e non voto il Polo.

    Ciao, Fabio.

  6. Anonimo dice:

    non facciamo di tutta l'erba un fascio. sull'ultimo numero dell'espresso c'è un intero servizio che oltre a descrivere il wi-fi critica il decreto affermando che il decreto-gasparri non favorirà  lo sviluppo di questo standard in italia

    fiducioso (ma non troppo)