04
Nov

INTERNET ADDICTION? CHE BARBA!

Mi spiace che Umberto Galimberti cada nel vecchio tranello di parlare di “Dipendenza da Internet”.. Cosi’ e’ nella migliore delle ipotesi ( e mi pare strano perche’ Galimberti non e’ di certo un ingenuo). Pero’ in questi giorni incidentalmente Ponte alle Grazie pubblica un manuale (che leggero’ per carita’) di due psicologi italiani dal titolo “Perversioni in rete” e allora perche’ mai non rinfocolare un po’ la vecchia bufalona della dipendenza da Internet? Ci hanno provato in tanti, a partire dalla ormai mitica Kimberly S. Young giovane e sconosciuta psicologa americana inventrice della IAD che – beata lei – gia’ diversi anni fa proponeva di guarire i drogati da Internet attraverso sedute di chat online a pagamento (un po’ come fare la terapia dell’alcoolismo andando a bersi un bicchierino col paziente). E l’elenco e’ ormai lungo anche in Italia tanto da chiedersi se, dopo le esternazioni mediatiche di qualche anno fa di Tonino Cantelmi, altro psicologo in cerca di fama della Universita’ Gregoriana di Roma che asseriva di avere in cura alcuni casi disperati di IAD, c’era davvero bisogno di un altro libretto al riguardo di una malattia che con ogni probabilita’ non esiste, per lo meno come entita’ nosologica a se stante. Si perche’ ognuno di noi puo’ ovviamente farsi ossessionare da qualsiasi cosa e subire per cio’ dei contraccolpi sulla propria vita di relazione. Non ci vuole uno scienziato per comprenderlo. Eppure mai nessuno parla di phone addiction o book addiction o soldatini-da-collezione addiction. Vi siete mai chiesti come mai?

P:S. vedo che anche Paolo e’ rimasto impressionato dall’articolo di oggi. Per chi volesse leggere un punto di vista autorevole, informato e soprattutto sintetico al riguardo della fantomatica IAD suggerisco di dare una occhiata qui.

Un commento a “”

  1. mim* dice:

    >>Qui qualcosa di nuovo, che non so identificare, ci deve essere e, visto il numero crescente di persone imprigionate da questa dipendenza, bisogna far presto a trovarlo

    Traduzione: dovevo scrivere questo articolo che fa tanto trendi ma non sapevo come finirlo, cmq è trendi vero?