Oggi leggevo su Pioggia Acida una bellissima intervista a Tommaso Labranca in occasione dell’uscita del suo ultimo libro “Neoproletariato” per l’editore Castelvecchi. Attacco qui’ sotto un passaggio molto interessante:
Sul sito definisci te stesso e Castelvecchi due sfigati. Nel mucchio mi ci metto pure io. Per leggere neoproletariato bisogna per forza essere un po’ sfigati o si rischia di non comprenderlo a pieno?
Bisogna necessariamente essere un po’ sfigati. Per questo il libro venderà pochissimo e non lo leggeranno sul tram come invece leggono i romanzi al limite della fiction. Bisogna essere sfigati come lo sono io per perdere il proprio tempo osservando i fighi o quelli che tali si credono. Bisogna essere forse ancora più sfigati per pubblicare queste osservazioni. Pensa quanto deve essere sfigato uno che si dedica addirittura alla lettura di queste osservazioni.